L’Agenzia delle Entrate ha annunciato maxi sanzioni per i lavoratori che sfruttano le nuove tecnologie per redigere atti: chi sarà colpito?
L’Agenzia delle Entrate ha annunciato maxi sanzioni per alcuni dei suoi lavoratori che fanno impiego di uno strumento moderno. Non è lo strumento in sé, il problema, ma sono le sue imperfezioni che hanno generato una valanga di ricorsi. Chi sono i lavoratori colpiti e qual è il motivo principale della polemica? È botta e risposta tra Agenzia delle Entrate e l’UNCAT.
L’UNCAT, Unione Nazionale Camere degli Avvocati Tributaristi, è stata ripresa dall’Agenzia delle Entrate a seguito di alcune problematiche emerse negli ultimi mesi. Le cause sono da ricollegare all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per redigere atti e cartelle esattoriali, con la tecnologia incapace di redigere in modo corretto, commettendo numerosi errori. A pagarne le spese, i contribuenti.
UNCAT a rischio multa da parte delle proprio Ente per l’uso dell’intelligenza artificiale. L’Unione, da qualche tempo, ha deciso di sfruttare la nuova tecnologia per velocizzare le pratiche, ritrovandosi però con una marea di ricorsi per via dei molteplici errori sui tributi richiesti. Il Fisco ha inviato degli avvisi di accertamento nei confronti degli avvocati tributaristi dei propri uffici.
I funzionari dell’Agenzia delle Entrate avrebbero commesso importanti errori per via dell’uso della AI, redigendo atti viziati da tale tecnologia e imperfetti, quindi inviando cartelle esattoriali e redigendo atti scorretti e riportanti cifre inesatte. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiesto una verifica nei confronti dei singoli funzionari, disponendo anche una verifica interna agli uffici dell’AdE. Si tratta di episodi gravi che danneggiano i cittadini.
L’Agenzia delle Entrate si è difesa, comunicando immediatamente con il reparto UNCAT per verificare la fondatezza di quanto riportato e per recuperare agli eventuali errori commessi durante le fasi di operazione. L’associazione non ha saputo fornire ulteriori elementi per poter verificare gli errori commessi con l’utilizzo della AI. Se le verifiche daranno esito positivo sull’uso improprio della AI, i responsabili saranno sanzionati.
I sistemi di tipo generativo non devono mai essere sfruttati per la produzione di atti amministrativi, sia in sede giudiziale che extragiudiziale, poiché il rischio di commettere errori è elevatissimo. Tuttavia, resta difficile stabilire chi ha commesso errori in fase di produzione di atti e cartelle, visto che tra i funzionari dell’UNCAT vige il segreto professionale.
La vicenda emersa negli ultimi giorni è molto grave, poiché sottolinea non solo il mancato impegno degli avvocati tributari nei confronti degli assistiti, ma sottolinea anche l’utilizzo scorretto dell’intelligenza artificiale da parte di strutture territoriali, venendo meno quindi a una leale collaborazione con i contribuenti. La AI sveltisce le pratiche, ma comporta ancora molteplici errori che, almeno in questo ambito, non devono essere commessi.
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